“La Sposina”, storia della nonna Luigia. Un racconto di Amanda Marzolini

 “La Sposina”, storia della nonna Luigia. Un racconto di Amanda Marzolini
(Un ringraziamento speciale a Maria Jose’ Rabajotti che il 16 agosto del 2017 mi venne a trovare e mi racconto gli elementi mancanti per ricostruire la storia della “Sposina”)
C’è un personaggio famigliare ancora più lontano da me per ragioni anagrafiche : la bis bis nonna Luigia – 1823-1921-i cui genitori ( miei quintavoli) erano nati a fine ‘700 e probabilmente non sono mai stati ritratti ne’ in foto ne’ in pittura.
Luigia invece è stata fotografata e mi resta una preziosa fotografia che la ritrae alla fine della sua vita a circa 98 anni. Poco dopo se ne andò’ quasi nello stesso periodo della figlia e del genero.
Questa antica fotografia ritrae quindi una donna quasi centenaria che aveva vissuto quasi tutto l ‘800 e i primi 20 anni del ‘900. I suoi occhi presentano una particolarità, erano non vedenti per effetti del petrolio che le fu versato in testa per abbattere i pidocchi trasmessi a lei da uno dei pronipoti. Si puo’ indovinarne la bellezza e la fierezza della sua antica giovinezza
La sua genetica straordinaria le consentiva oltre che alla longevità, anche una buona vista prima dell’uso del petrolio.
Luigia era nata nel 1823, e la prima fotografia che ritraeva umani fu presentata nel 1838. Era stata chiamata così in onore di Maria Luigia D’Austria ma vedremo che a differenza della celebre nobildonna, Luigia era una ribelle. La Duchessa infatti obbedì ad ordini paterni e diplomatici, sposando Napoleone, invece Luigia impose alla famiglia il suo volere di quindicenne nella scelta del suo sposo. Lo impose questo volere, in una società dove molti matrimoni anche tra le persone semplici, erano guidati dalle famiglie, lo impose senza curarsi del giudizio della società.
Luigia infatti era famosa perchè ogni qualvolta voleva raggiungere un fidanzatino presso una festa di paese o per una romantica passeggiata, scappava dalla finestra, specie di sera e molto spesso. Il padre non sapeva più’ come impedirlo perchè Luigia era così furba e insistente che nessun metodo poteva dissuaderla dalle sue fughe. All’epoca le feste di paese erano molto semplici, con pochi strumenti musicali, poche vivande, la gioia era rappresentata dallo stare insieme. Tutto molto diverso dalle discoteche o dalle feste odierne. Eppure Luigia ci teneva tanto a quelle festicciole dove incontrare i morosi e ballare.
Così il padre cedette alla volontà della figlia di sposarsi a 15 anni con il suo prescelto, leggermente più’ grande di lei. In quel modo non sarebbe scappata di casa e si sarebbe goduta la vita matrimoniale che desiderava.
Vedete, la ribellione di Luigia infatti non contemplava fughe definitive e trasgressiva in città o porti, in cerca di avventura, ma nello sfuggire alle regole della società locale del tempo in cui una ragazza veniva guidata dalla famiglia verso il matrimonio, decidendo nel proprio caso come e con chi e quando vivere l’amore.
C’è della poesia in questo, infatti Luigia sublimò la sua vita matrimoniale, mettendo al mondo 10 figli, e fu una donna sempre riconosciuta nei suoi luoghi per la sua unicità come “La Sposina” perchè in zona era la sposa più’ giovane dei suoi tempi e anche dei molti decenni a seguire.
Luigia ha trasmesso a buona parte della sua discendenza un caratteristico naso greco e ad alcuni di loro grande longevità, forza fisica, una buona vista e precisione ma forse a poca della sua discendenza ha trasmesso la testardaggine e la volontà di trasgredire le regole.
Tra i suoi numerosi discendenti, tra cui emigranti, anche un grande bardigiano caratterizzato dalla forza di volontà della sua ava, da generosità e una visione imprenditoriale di avanguardia, una persona che aveva cara l’estetica e la sostanza, le grandi cose ed i dettagli.
Avete indovinato chi è?
Amanda Marzolini

 

 

 

 

 

 

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