La giornata degli alberi per i bambini di un tempo a Bardi. Un racconto di Amanda Marzolini

La giornata degli alberi per i bambini di un tempo a Bardi. Un racconto di Amanda Marzolini

Mi confronto spesso col mio vicino di casa Giovanni, che considero onesto personalmente, intellettualmente e una fonte di storie interessanti. Abbiamo parlato di recente della Giornata Nazionale degli Alberi a Bardi vissuta dai bambini di un tempo di questo paese. Parliamo di tanti anni fa.

Giovanni ricorda che con la scuola, ad inizio autunno, si andava tutti insieme a piantare nuovi alberi per seguire le indicazioni governative sulla Festa degli alberi, molto supportate durante il ventennio e seguite ancora nel dopoguerra italiano. 

Era un momento di festa, di consapevolezza e di apprendimento, di socialità e divertimento per gli alunni. Giovanni mi ha spiegato che poco a poco però in Italia o comunque nella nostra provincia, nei decenni successivi, La giornata / Festa degli Alberi  andò piano piano a perdere di importanza fino a venire abbandonata nell’attuazione scolastica e comunale. Gli ho chiesto perchè, se era per rinnegare l’interesse e il ricordo fascista verso questa festa, e abbiamo dedotto insieme che il motivo era che altri interessi, meno nobili, hanno interessato il nostro bistrattato stato. Interessi piu’ legati all’edificazione, alla deforestazione e per assurdo alla non manutenzione degli spazi naturali. Sono rimasta colpita dai ricordi di Giovanni e di come un evento così importante per la nazione sia stato accantonato. 

Dato il forte interesse che nutro per gli alberi, ho voluto far conoscere con questo scritto, oltre ai ricordi di Giovanni, questo spaccato di storia italiana, gli scenari storici in cui nasce la festa degli alberi, le leggi nate per essa ed ho rilevato delle notizie storiche e attuali molto interessanti in tal proposito: come nasce la festa degli alberi in Italia, chi la promosse, appoggiò, quando fu sospesa e quando venne relegata a festa attualmente mai ricordata e attuata. 

Ecco cosa c’è da sapere: 

Gli alberi da sempre hanno importanza religiosa, culturale, ambientale, al centro di celebrazioni durante le quali ne venivano piantati di nuovi. I Romani suddividevano  gli alberi in monumentali, profani, sacri e via dicendo. Nei secoli successivi gli italiani se ne ricordavano ancora della sacralità degli alberi e nell ‘800 si volle dare a questi protagonisti della natura almeno una festa ufficiale.

Oggi, la Giornata nazionale degli alberi si celebra ufficialmente sulla carta il 21 novembre di ogni anno ed è attualmente riconosciuta dalla Legge 10/2013. Lo sapevate? Ma scopriamone di piu’: 

Da dove nasce l’idea della festa degli alberi

Il primo ad introdurre in Italia la festa dell’albero fu lo statista Guido Baccelli (1830-1916) ispirato da Sterling Morton, Governatore dello Stato del Nebraska che lo fece nel 1872. Lo scopo era etico e pratico per rimediare alla speculazione americana sugli alberi. Guido Baccelli propose che durante passeggiate scolastiche supportate da tutte le istituzioni preposte, si piantassero alberi e si trasmettessero agli alunni i significati di tale iniziativa. In Emilia ci fu la prima realizzazione del progetto di Baccelli nel 1899. 

Istituzione ufficiale della festa degli alberi con regio decreto.

Baccelli, diventato Ministro dell’Agricoltura, Industria e Commercio nel 1901, con il Ministro della pubblica istruzione Nunzio Nasi, formalizzò la sua iniziativa con l’emanazione del Regio Decreto 2 Febbraio 1902, per istituire la festa degli alberi in tutti i comuni del Regno d’Italia. Ogni comune poteva scegliere il giorno, luogo e modalità della festa si realizzasse in un giorno festivo di primaverile o autunnale. I Ministeri si sarebbero preoccupati che gli eventi si svolgessero e di assisterli anche procurando le piantine gratuite.

La festa degli alberi ai tempi del Fascismo

Dopo la fine della grande guerra si riattivò l’iniziativa di Baccelli, prima sospesa per il conflitto, con il forte supporto del regime che intendeva instillare nei giovani, sin da subito, conoscenza e rispetto per gli alberi. Il fascismo darà vigore a tale festa fino alla II Guerra Mondiale durante la quale verrà abbandonata come durante la Grande Guerra.  

Istituzione dell’attuale Giornata Nazionale degli Alberi

Nel 1951 il Ministro dell’Agricoltura e delle Foreste Amintore Fanfani stabiliva che la “Festa dell’Albero” si dovesse svolgere ogni 21 novembre. E’ interessante sapere, che nel 1992 con la legge n. 113 vengono obbligati i comuni alla messa a dimora di un albero per ogni neonato a seguito della registrazione anagrafica. 

Riflessioni personali

La festa degli alberi nasceva da grandi intenti sociali e culturali, ma la nostra nazione se lo dimentica. La legge 113  non è stata chiaramente rispettata o onorata negli ultimi decenni in Italia come la pratica di piantare alberi con le scolaresche, ma non credo per la solita storiella della mancanza di fondi, ma per la destinazioni degli stessi ad iniziative inutili o sconosciute alla popolazione. Sta di fatto che nella mia infanzia non ricordo di aver piantato alberi con la scuola, e non ho mai visto nessuno piantare alberi in paese per celebrare i nuovi nati in qualsiasi anno della mia vita infantile o adulta. Se però qualcosa del genere fosse stato realizzato e da me ignorato negli anni, chi legge è pregato di raccontare la propria testimonianza.

Forse sono stati eliminati troppi alberi secolari e ne sono stati piantati troppo pochi di nuovi in Italia? 

Forse la passata iniziativa della Regione con l’erogazione di piante gratuite da piantare è passata troppo in secondo piano per la popolazione? Penso di si. 

Propongo quindi di ripristinare nel modo piu’ bello la Festa degli Alberi almeno a Bardi, di piantare alberi ogni anno con grazie alle scuole e per i nuovi nati e di fare un nuovo censimento di alberi secolari, coinvolgendo le scuole anche con giornate formative sulla cultura degli alberi e sulla loro salute, utilità nelle comunità, nelle economie e nella salubrità della stabilità dei terreni. 

 Il 21 novembre è vicino. Diamo il buon esempio a tutta la regione e a tutta la nazione. 

AMANDA MARZOLINI

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