“ Benefattori sul treno e la cioccolata da raccogliere”. Un racconto di Amanda Marzolini

Il nonno Giovanni. Foto di Amanda Marzolini

“ Benefattori sul treno e la cioccolata da raccogliere”. Un racconto di Amanda Marzolini

Negli anni ’30, i militari in Italia erano coscritti  (obbligo di leva), perchè c’era sempre aria di guerra. Il nonno Giovanni era uno di questi e buona parte della sua giovinezza fu caratterizzata da continue sessioni di caserma, e conseguenti andirivieni in treno tra Piacenza e le varie caserme italiane dove si esercitava nella cavalleria tra evoluzioni a cavallo ( oggi volteggio) e altre pratiche del Regio Esercito del primo ‘900.

In uno di questi periodi stava tornando a casa su uno dei treni italiani del tempo, non ricordo se dal Lazio o da Parma. I suoi abiti cosiddetti  “ della festa “ erano ormai logori anche se pieni di dignità. Nel viaggio incontrò una coppia evidentemente benestante, che iniziò un dialogo con lui. Si resero conto dell’abito logoro e della provenienza contadina del nonno e decisero così di donare uno degli abiti del marito che avevano nelle valigie oltre che del denaro. Il nonno era sorpreso ma contento e loro non volevano essere ringraziati. Non avevano detto nemmeno i loro nomi, non ebbe modo di ringraziarli , non avendoli mai più’ rivisti ma essi rimasero nei suoi ricordi più’ cari del tempo dell’Esercito: 1935 – 1945.

Chissà chi erano quei signori, forse due angeli vestiti da borghesi. Di fatto avevano avuto una gentilezza materiale verso un giovane militare al tempo poco abbiente. Scene incredibili per il mondo odierno.

Nella vecchiaia il nonno rievocava i fatti, aggiungendo la frase “se trovi del cioccolato, dei soldi e dei dolciumi per strada, raccogli tutto” . Era una metafora per dire di accogliere con gratitudine i doni della vita, materiali e spirituali, le gentilezze delle persone. Dicendo grazie e senza sensi di colpa. Forse ricordando quei doni inaspettati sul treno. 

Questa storia ricorda come la bontà è trasversale nei vari ceti sociali e che ci sono signori che sono appunto signori nell’anonimato e non hanno bisogno di parole per capire, per donare e per condividere ed includere. 

AMANDA MARZOLINI

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