SerpentGat o Gatto Volante – Criptozoologia in Appennino. Un racconto di Amanda Marzolini

SerpentGat o Gatto Volante – Criptozoologia in Appennino. Un racconto di Amanda Marzolini

La criptozoologia è una delle tematiche che sta riscuotendo maggior successo su youtube in questi anni. Di solito ci si riferisce a questo tema come ad una delle pseudo scienze, ma in realtà ogni ricercatore ha il diritto di concentrare le proprie passioni su elementi come fiabe, leggende, creature misteriose, eventi paranormali e quant’altro. Se ci pensate, tutto ciò origina libri, tour turistici, film famosissimi, quindi intrattenimento, in forme culturali più’ sane e leggere di altri, nell’era dei reality. Per me le storie e le fiabe dei nonni e dei genitori sono un ricordo piacevole della mia infanzia e ancora oggi un modo per distrarmi dalla frenesia, quindi oggi vi racconterò di una creatura che da piccola immaginavo di incontrare nel bosco, dopo che la sentii nominare nelle fiabe…in particolare pensavo che si sarebbe palesata mentre si percorrevano le carraie ed i sentieri vicino agli alberi. Questa creatura era una sorta di gatto molto grosso con la coda di drago e le ali, e si spostava volando da un albero all’ altro. La sua descrizione si configura sia nella narrazione favolistica che in quella criptozoologica degli animali leggendari in varie zone d’Italia e d’Europa.

Il gatto volante, compariva di solito di giorno, ai viaggiatori solitari che attraversavano il bosco, non per aggredire ma solo per farsi vedere. Non voleva interagire o spaventare ma proprio palesarsi al viaggiatore, come se chi stesse viaggiando, dovesse avere una visione di qualcosa di straordinario. Il bosco nelle fiabe, ha appunto il significato della formazione della persona, percorso obbligato per raggiungere la meta, luogo nel quale o attraverso il quale si incontra lo straordinario.

Ancora oggi se salgo lungo il percorso che porta ai boschi della mia prima infanzia, non posso fare a meno di pensare al gatto volante e tornare indietro nel tempo fatato dei racconti dei nonni, in un mondo fatto di leccornie, fiabe, leggende e fantasie.

Questa creatura mitologica, è narrata anche in Val D’Ossola ed è chiamata il “SerpentGat”.

 

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