COSTAGEMINIANA E LA VAL DORBORA (r)

COSTAGEMINIANA E LA VAL DORBORA – SCHEDA DELLE FRAZIONI E DELLE LOCALITA’. PORTALE TURISMO COMUNE DI BARDI.

Schede delle frazioni e delle località: COSTAGEMINIANA e la VAL DORBORA

Costa Geminiana

Notizie geografiche:
LA FRAZIONE DI COSTAGEMINIANA dista da Bardi circa 9 Km. e si trova sulla riva destra del torrente Dorbora (che nasce dal monte Lama) ad una altezza di 638 metri s.m.
Si compone di quattro nuclei: Costalta, Costa di Sopra, Geminiano e Caberra Chiesa.

Notizie storiche:
Nel 1561 fece visita a questa frazione il Vicario Vescovile del Cardinale Scotti. Costageminiana fu inoltre il paese natale della Venerabile Margherita Carlotti che qui fondò un pio ritiro di vergini sotto il titolo dell’Annunciata. Visse in quel convento fino a quando morì nel 1565 il 21 maggio. Il Convento invece si mantenne fino al 1599, quando le monache si trasferirono poi in quello di Compiano eretto da Federico Landi.

Costageminiana

Da Caberra Chiesa si può raggiungere a piedi Mulino Ceno, antico insediamento oggi totalmente disabitato, una vera “ghost town” piena di suggestione e mistero.
Caberra presenta ai visitatori la chiesa di San Bartolomeo, databile tra il 1726 e il 1744. L’interessante facciata invita ad ammirare all’interno la serie di pale, coeve agli stucchi, di artista piacentino che tende al neo classico, forse Antonio Maria Peracchi.
A lato della chiesa c’è l’antico complesso monastico in pietra spaccata e portale in arenaria proveniente da Pietra Cervara, voluto dalla “Devota della Costa”, Margherita Antoniazzi, di cui fa parte la chiesa di Santa Maria Annunciata, (1525 ca.).

La devota Margherita Antoniazzi

All’interno è conservato come reliquia il teschio della devota Antoniazzi, nata a Cantiga, (una frazione di Costageminiana) il 9 marzo 1502 e che fece erigere il complesso monastico menzionato, consacrato nel 1533, dove ella morì nel 1565 dopo essere sopravvissuta alla peste.
A Pietra Cervara si trova anche un antico maniero. Purtroppo oggi ne rimangono solo i ruderi e non se ne conosce né l’origine nè la data della rovina totale. Il Piccinelli, nel Seicento, scriveva del ritrovamento sul posto di alcune monete romane, forse a testimonianza di una rispettabile antichità.

LINKS:
– “Venerabile MARGHERITA ANTONIAZZI”, il sito ufficiale

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