ROMEO MUSA. Pittore, xilografo, scrittore. (1882 – 1960). 3^ Parte – Fine

Tra le ultime opere del Musa, realizzate alla fine degli anni Cinquanta, è da segnalare la serie dei personaggi manzoniani tratti dai Promessi sposi, bizzarramente trasformati in docili o aggressivi animali, colti in atteggiamenti che evidenziano un’acuta ricerca psicologica dei soggetti, rievocati in perfetta aderenza allo spirito del romanzo. Il bestiario moderno, che sotto un certo aspetto si riallaccia agli altorilievi dello zooforo antelamico del Battistero di Parma, presenta un gruppo di pennuti, di fiere, di falchi e di colombe riccamente abbigliati nei costumi d’epoca, che, per espressività e atteggiamento, ricordano pregi, virtù e difetti dei personaggi usciti dalla fantasia del grande romanziere milanese. Con le immagini vive e spregiudicate dei protagonisti del grande affresco letterario ottocentesco, si può dire che si concluse la parabola operativa del Musa xilografo. La sua variatissima produzione, che abbraccia un lungo periodo di intensa attività, è legata spazialmente e temporalmente a paesi stranieri, a molte regioni italiane e alla sua terra di origine, con principali punti di approdo in Eritrea, Romagna, Lombardia, Piemonte, Carnia, Molise, Sardegna, Liguria e Appennino Emiliano. In questi luoghi il Musa lasciò il segno del suo versatile ingegno. Basta menzionare le già ricordate chiese e cappelle gentilizie affrescate a Campobasso, Boiano, Bedonia, Codogno di Albareto, Isola di Compiano e Borgo val di taro, le pergamene istoriate, gli oli, le tempere, le sculture, le illustrazioni (che spesso integrano visivamente le sue composizioni poetiche e letterarie) e l’intero corpus xilografico, per rendersi conto del significato culturale di un prezioso patrimonio artistico che merita di essere più profondamente e dettagliatamente divulgato e conosciuto. Il numero delle opere del Musa, sia pittoriche che xilografiche è enorme. Attraverso di esse, si possono seguire le tappe della sua vita e l’evolversi della sua arte. L’opera omnia del Musa, donata dagli eredi, è esposta dal 1993 in sale a lui dedicate e situate nel Seminario vescovile di Bedonia.

FONTI E BIBL.: Septimanie, Narbonne, 1931, VII, 79-81; L. Servolini, Tecnica della Xilografia, Milano, 1935; E. Toth, Az uj Olasz Fometszömuvészet., Debrecen, 1938; L. Servolini, La Xilografia, Milano, 1950; E. Padovano, Dizionario artisti contemporanei, Milano, 1951; La Piè maggio-giugno 1954; L. Servolini, Dizionario illustrato incisori italiani moderni e contemporanei, Milano, 1955; Aurea Parma luglio-settembre 1956; Gazzetta di Parma 8 gennaio e 23 marzo 1958; L. Servolini, Gli Incisori d’Italia, Milano, 1960; Arte incisione a Parma, 1969, 67; A.M. Comanducci, Dizionario dei pittori, 1973, 2166-2168; Dizionario Bolaffi Pittori, VIII, 1975, 58; G.Capelli, in Gazzetta di Parma 31 luglio 1982, 3; Bedonia, 1998, 20-21.

www.romeomusa.com

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