TESORI NASCOSTI IN VALCENO. DILVO LOTTI E GLI AFFRESCHI CONSERVATI ALLA CASA DELLA GIOVENTU’ DI BARDI.

Dilvo Lotti e gli affreschi conservati alla Casa della Gioventù di Bardi

di Giuseppe Beppe Conti FB

DILVO LOTTI: (San Miniato Pisa 1914-2009)

Dilvo Lotti: un maestro dell’espressionismo europeo”, è il titolo della mostra organizzata dal Comune di San Miniato al Tedesco (Pisa), una piccola città ricca di storia, tenutasi dal 15 luglio al 15 dicembre 2006.

Sono state più di cento le opere esposte lungo tutti i poli del Sistema Museale cittadino, dal Museo Diocesano d’arte sacra al Conservatorio di S. Chiara.

La mostra ha raccolto oltre 70 anni di attività creativa di un artista che ha dedicato la sua vita a misurarsi con le grandi domande dell’umanità, cercando di tradurle in immagine. Le prime opere risalgono al lontano 1933 e le ultime ai primi anni del nuovo millennio.

Amico e protetto di Soffici e di Papini, apprezzato e stimato negli ambienti culturali fiorentini tra gli anni Trenta e gli anni ’50, amico di La Pira , Lotti si è confrontato in particolare coi temi della spiritualità cristiana, reinterpretandoli in chiave decisamente contemporanea e moderna, con grande impegno, ma anche con occhio ironico e allo stesso tempo con dolorosa intensa partecipazione.

Dal 1953 al 1985 si dedica a vaste opere ad affresco e graffito presso importanti chiese e edifici italiani, ed è proprio in questi fervidi anni di attività artistica che Lotti, chiamato dal nostro Grande Concittadino Cardinale Antonio Samorè, affresca la casa della Gioventù di Bardi. Tali dipinti si ispirano alla Lituania terra tanto amata dal Cardinale e coprono oltre 60 metri quadrati .

Sul primo pianerottolo di questa importante costruzione inaugurata il 19 aprile 1965, troviamo una doppia rappresentazione in colore e in chiaro scuro che ricorda l’entrata del popolo lituano nella Chiesa cattolica; Il Battesimo e l’incoronazione di Re Mindaugas, nel 1251, sotto il pontificato di Papa Innocenzo IV.

In cima alla scala; una festosa scena di gioventù lituane e una giovane che sorregge l’asta della bandiera. Due affreschi minori ci introducono nella “Sala Lituania” e nella Cappellina.

La Sala Lituania è dominata dalla possente figurazione della parete frontale: una espressiva ed impressionante mappa rende la Lituania all’epoca del suo massimo splendore sotto il regno di Vytautas il Grande (1350 – 1430); oltre un centinaio di particolari ispirati a disegni o descrizioni dell’epoca: città, castelli, battaglie, scene di vita quotidiana, ritratti di personaggi storici. Da un lato poi Vytautas veramente grande circondato dai suoi consiglieri, mentre tre figure femminili evocano le caratteristiche patrie: fede, arti, giustizia, dall’altro lato lo stesso sovrano è colto nel momento di istruire la gioventù nella religione. Questo episodio introduce alla preziosa Cappellina: minuscola, perché in realtà racchiude solo l’altare. Qui sono conservati due affreschi riproducenti un’apparizione della Madonna a Siluva nel 1608 ed il Sinodo di Naugardukas del 1415, uno dei tentativi di Vytautas per la causa dell’unione delle chiese. Ho voluto, molto brevemente, ricordare un altro “prezioso tesoro” conservato in Bardi, opera di un autore che, con il passare degli anni, verrà sempre più ricordato e celebrato dai critici e dagli studiosi di storia dell’arte contemporanea.

PER SAPERNE DI PIU’:    http://www.dilvolotti.com/ItalianIndex.htm

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