Un nuovo racconto dell’amica Patrizia Manni figlia dell’Appennino Abruzzese ma molto…vicina. “Nonna Loreta”

Foto di PASQUALE MANNI

NONNA LORETA 3° Premio a SPECIALE DONNA 2020. Presidente Giuria Dacia Maraini

Era inverno, circa 6 anni fa, tornando dal lavoro sorpresi mio padre con gli occhi lucidi, seduto sulla sponda del letto.

Gli chiesi cosa fosse successo, mi disse: GUARDA COSA C’è IN QUELLA BUSTA.

C’era una busta di plastica sulla poltrona, l’aveva trovata in un armadio.

Aprii la busta e vidi tante paia di calzettoni fatti a mano con la lana buona di pecora.

Riconobbi la manifattura di nonna, la mamma di papà che aveva una tecnica precisissima e raffinata per eseguire il punto più difficile: il calcagno.

La busta era piena di quei morbidi e caldi calzini nuovi.

Mio padre li usava per andare in montagna o quando faceva la neve in Abruzzo, insieme agli scarponi erano un’arma infallibile contro quel freddo micidiale.

Mi ricordo che nonna faceva le scarpette per la notte anche a noi bambini con quella lana, a noi bambine ci faceva i laccetti coi pon pon, ero la prima nipote e a me le aveva fatte anche bicolori, alcune erano bellissime.

Ho ritrovato 3 paia di quei calzini e li ho portati a mio fratello, quando li ha riconosciuti si è emozionato. Nonna ha pensato a riparare dal freddo il figlio fino alla fine e adesso anche il nipote.

Mi ricordo lei a lavare tutti quei batuffoli di lana in un gran catino, tutta la procedura per asciugarli al sole ed infine l’oggetto più affascinante per noi piccoli: il fuso.

Nonna si metteva al balcone del bellissimo Palazzo Marano e gettava il filo col fuso, un gancio reggeva tutto e con le mani sulla pancia di legno lo faceva girare per dare la torsione al filato.

Che spettacolo!!! Rimanevo a guardarla per ore…alla fine usciva il miracolo, quelli che erano ciuffetti bianchi diventavano filato bellissimo di materiale puro e color panna.

Adesso i calzini li compriamo e li gettiamo dopo poco tempo, questi fatti a mano con la lana d’Abruzzo durano nel tempo.

Apprezzo quelle lacrime di papà, arrivare ad essere coperto dalla mamma fino alla fine e oltre deve avergli dato la misura dell’immenso amore che lei gli aveva lasciato, lo stesso che adesso a me fa sentire la gratitudine per nonnetta che a me ha fatto trovare un bellissimo scialle caldo con cui mi sto riscaldando la sera, visto che in questa capitale, nel 2016, nel mio palazzo non risolvono il guasto alla caldaia…

Ma questi meccanismi così moderni davvero ci fanno stare sempre bene?

Quanto ci costa questo mondo? Forse non c’è una risposta sola ma almeno una soluzione efficace mi arriva da un Mondo semplice e pulito, a costo zero mi scalda il corpo e l’anima…

Ciao, No’ !!! 

Foto di PASQUALE MANNI

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