La cronaca di quei tragici giorni (19-20-21 luglio) che ho fedelmente riportato nel mio libro “1944: quel luglio di sangue”, mi ha spinto a scrivere, come premessa, queste parole, che potrete trovare nel volume. (+Giacomo Bernardi)
Tu che stai leggendo queste pagine, dimmi se mai nella millenaria storia di questa nostra valle può essere accaduto qualcosa di simile a quanto leggerai più avanti. E’ difficile poter credere che lungo le strade che percorriamo ogni giorno; lungo i civettuoli abitati ove oggi si tengono feste, sagre, mostre, concorsi, lungo i sentieri ombreggiati delle nostre montagne, sia passata, in pieno secolo ventesimo,
UNA SIMILE ORDA.
Lascia detto che questo libro non finisca in solaio o in cantina. Tienilo bene in vista in modo che i tuoi figli, i tuoi nipoti e le generazioni future
abbiano piena conoscenza di ciò che è accaduto.
Tra molti anni, quando qualcuno ricorderà questi avvenimenti, ne parlerà come se si trattasse di leggende.
Si ricorderà il rantolo dei poveri morenti, il lamento dei feriti, le ultime parole delle vittime di Compiano, Strela, Cereseto e Sidolo, il pianto dei sopravvissuti, delle mogli, delle madri, dei figli, dei fratelli.
E il racconto si animerà di ricordi che riguardano un paese, un monte, una casa, un uomo, una donna, un ragazzo, un prete, un nascondiglio, con l’aggiunta di fantasie
che il popolo sa sempre inventare.
Ma quello che trovi scritto in queste pagine, non è altro che la cronaca di quanto è veramente accaduto.
Tutto, di quegli anni, si potrà rivedere, chiarire, correggere, criticare, riscrivere,
ma qui tutti troveranno il modo di valutare
se la giusta scelta di campo, alla quale tanti uomini vennero chiamati, sia stata quella di combattere a fianco delle orde teutoniche o quella di contrastarle.
Questo libro credo possa dare una risposta chiara e inequivocabile.
GIACOMO BERNARDI