IL PRESEPE IN SCATOLA. Un racconto di Valentina Selene Medici

FOTO: Semprini Arredi Sacri

Racconto inserito nell’Antologia del Concorso Letterario – Racconti Liberi-

IL PRESEPE IN SCATOLA DI VALENTINA SELENE MEDICI

Anni fa, viveva in un piccolo paese, un falegname.
No, tranquilli, non era Mastro Geppetto e non voglio raccontare di Pinocchio.
Questo, si chiamava Pietro ed era un mago nell’intaglio del legno.
Era molto conosciuto anche nei paesi intorno e non gli mancavano certo i clienti.
Aveva quello che si dice, un dono di Dio nelle mani. Purtroppo però, nell’animo di Pietro, mancava la Fede. Aveva rispetto per ogni creatura, ma quando si tentava di parlare con lui, di cose più profonde, riguardanti l’anima, tergiversava o si, allontanava.
Qualche mese prima di un Natale, entrò nel laboratorio, un uomo, molto distinto ed elegante. Portava in mano una cassettina di legno, circa quaranta per sessanta e poche dita di altezza. Aveva anche il coperchio, che si poteva togliere.
Disse, che avendo saputo della sua maestria, chiedeva, se poteva intagliarli le statuine del presepe, compresa la Sacra Famiglia col Bambinello.
Avrebbe poi, dovuto incollarle su un’asse sottile. In quel modo, togliendo il coperchio, si sarebbe ammirata l’opera, ma nello stesso tempo, avrebbe potuto essere trasportata, senza alcun problema.
Il falegname, accettò di buon grado, anche perché, era stato pagato in anticipo e profumatamente.
Si mise presto al lavoro e in poco tempo, tutte le statuine, furono pronte, dipinte e incollate su una sottile asse, che pose, all’interno della scatola.
Mancava ancora molto al Natale, quindi, avvolse la scatola in alcuni fogli di giornale, perché non prendesse polvere e la mise all’interno di un mobile, nel laboratorio.
I giorni passano, anche se si dimentica di contarli, specialmente, quando sono impegnati, ma quel giorno, si rese conto, che era il ventiquattro di Dicembre. Tra un po’ sarebbe arrivato quel signore elegante a ritirare il presepe. Lo prese quindi dal mobile, tolse i fogli di giornale, pose la scatola sul bancone e l’aprì. Tutto in ordine. Doveva solo aspettare il cliente.
Le ore passavano, il buio, stava già percorrendo il cielo a cercare la stella guida, ma del cliente, neppure l’ombra. Il falegname uscì e cominciò a chiedere ai vicini, se mesi prima avessero visto l’uomo e se per caso, sapessero il nome o il paese. Nessuno lo ricordava, ribadendo che una persona così elegante, non sarebbe passata inosservata.
Era ormai giunta l’ora di cena e infatti sentì la moglie che lo chiamava.
La cena fu parca e solitaria. La donna, era stata poco bene, durante tutto il giorno e si era già messa a letto. Dopo un po’ la seguì e si addormentò. Dormirono profondamente entrambi e si svegliarono alle prime ore del mattino del Natale. La donna, si sentiva molto meglio, quindi preparò la colazione e cominciò anche a preparare per il pranzo.
Pietro, andò nel suo laboratorio, certo che il cliente, non avrebbe tardato.
La scatola, era sul bancone, dove l’aveva lasciata la sera precedente.
Tolse il coperchio e indietreggiò di colpo, di alcuni passi.
Non riusciva a capire, cosa fosse accaduto… Le statuine, incollate perfettamente sull’asse, non erano più, ognuna al proprio posto, ma erano tutte di fronte alla capanna e al Bambino, che sembrava sorridere.
Chi poteva essere stato? Laboratorio, chiuso a chiave, nessun segno di estranei entrati. Null’altro rubato o spostato. Non capiva proprio.
Ritornò in cucina e in tutta fretta raccontò il fatto alla moglie. Lei lo guardò tranquillamente dicendo, che era perfettamente logico, che fossero intorno al Bambino, dopo tutto, erano lì, proprio per adorare lui.
Logico! Già, la solita logica delle donne….
Lui era sicuro di aver fatto tutto nel migliore dei modi e non trovava spiegazione. Restò pensieroso per tutto il giorno e anche per i giorni a seguire. Del cliente, neppure l’ombra. Che fare?
La cosa, lo aveva turbato molto e ogni tanto apriva il coperchio, cercando risposte, forse anche, dentro di se. Non so se riuscì a trovarne. A volte i pensieri, ci conducono, per vie fino allora sconosciute.
L’unica cosa certa, è che da allora nelle feste natalizie, che seguirono, il presepe in scatola, fece bella mostra, nella casa del falegname.

Auguri di Buone Feste a voi e ai vostri cari. Valentina Selene Medici

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