CORREVA L’ANNO 1921. BARDI. INAUGURAZIONE DEL MONUMENTO AI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE. 4 NOVEMBRE 2018 INAUGURAZIONE DEL RESTAURO A CURA DEL COMUNE DI BARDI. 2^ PARTE

IMMAGINE IN COPERTINA TRATTA DALLA COLLEZIONE CARTOLINE DI FILIPPO ANTONIAZZI

IL PICCOLO – Politico Quotidiano Parma – Martedì 13 Settembre 1921

(Prima pagina n.d.c.)

L’OMAGGIO DI BARDI E PELLEGRINO AI CADUTI PER LA PATRIA.

LA FESTA DI BARDI.

BARDI, 12.

Sopra Bardi sorride una tersa giornata chiarissima di sole. Alle finestre sono esposti drappi bandiere. Le vie sono percorse da una folla di cittadini e da un gran numero di convenuti. Alle ore 9,30 un lungo corteo di popolo, preceduto dalla Banda che suona gli inni della patria, sale l’erta che adduce al castello e si addensa nel cortile d’onore dell’antico maniero.

Alla gradinata ove prendono posto autorità, rappresentanze e giornalisti si notano S.E. Il Ministro Raineri, S.E, l’on. Pallastrelli, l’on. Piatti, il Sindaco di Bardi Cav. Mazzadi, il quale rappresenta anche il Prefetto di Piacenza, Sua Ecc. Mons. Vescovo di Piacenza, il Colonnello De Stefano in rappresentanza del presidio di Piacenza, il Ten. Bracchi rappresentante i reduci di Bardi, il Maestro Perfetti del Comitato per il monumento ai caduti, donna Maria Pastorini madrina della bandiera dei mutilati, invalidi e combattenti, l’amico dott. Ferrari ed altri. Per la stampa il collega Leonardi del Resto del Carlino, Ettore DE Giovanni per la Libertà, Francesco Gregeri del Nuovo Giornale, Attilio Franchi per la Provincia di Cremona. ALLE FAMIGLIE DEI CADUTI

ALLE FAMIGLIE DEI CADUTI

Inizia la cerimonia della distribuzione delle decorazioni alle famiglie dei caduti, Donna Maria Pastorini, che con un nobile discorso consegna ai mutilati, invalidi e combattenti la bandiera che le donne di Bardi hanno preparato tra il dolore e l’orgoglio: “ A voi reduci l’affetto” ella termina “ e la bacio (la bandiera), con il bacio puro che io poso sulla fronte dei nostri figli”.

Parla quindi il Ten. Bracchi che a nome dei reduci ringrazia la madrina gentile. Ha parole piene d’amore per l’Italia, piene di fede per l’avvenire della Patria.

Il Sindaco Cav. Mazzadi, con nobilissimo dire ringrazia le Autorità presenti e volge un commosso saluto alle famiglie dei caduti di Bardi, caduti che oggi tutto il mondo onora.

S.E. Raineri porta la parola di riconoscenza del Governo alle famiglie dei caduti ed ai reduci, di plauso al comune di Bardi ed al Comitato per le onoranze ai caduti di fede per la nobile popolazione intenta col lavoro all’opera della ricostruzione e della pace vera d’Italia.

Si svolge quindi tra il più profondo e commosso silenzio la cerimonia della consegna delle decorazioni.

AL MONUMENTO

Sceso dal castello il corteo si reca al Monumento che ancora rivestito attende di essere scoperto al sole. Il maestro Perfetti e il sindaco ringraziano quanti hanno contribuito alla sua costruzione e mentre cade la tela che lo tenne celato e l’opera dell’architetto Vacca si innalza nobilissima e severa così come l’artista l’ideò all’occhio ammirato dei presenti tra scroscianti applausi la musica intona gli inni della patria. Tutti, autorità e convenuti si compiacciono vivamente con l’ideatore e con i costruttori e quindi tra il più profondo silenzio la corale “Verdi” così degnamente quanto non mai, si che il solenne canto innanzi al marmo sacro, parve il compimento di un rito severo compiuto da miracolosi cantori levò l’inno “Jerusalem” dei Lombardi.

I DISCORSI

Per incarico dei giornalisti presenti della stampa di Bologna, Parma, Piacenza, e Cremona,parla il collega nostro Leonardi, presentato da Cav. Mazzadi .

ILDEBRANDO COCCONI

Si leva ora a parlare Ildebrando Cocconi oratore ufficiale della inaugurazione: “Io sento”, dice l’oratore “profondamente l’onore che il comitato mi ha fatto chiamandomi a commemorare i vostri morti e gli sono infinitamente grato, io che appresi la sofferenza italica nelle giornate sofferte. Forse ed io lo penso non era necessario il mio discorso, forse, più eloquente sarebbe il silenzio. Quel silenzio severo che il fante glorioso mantenne nella trincea, quel religioso silenzio di infinita eloquenza con cui la nazione attese fidente l’opera generosa dei suoi figli. A coloro che hanno dato il loro sangue per la Patria, realtà insopprimibile, , si elevi il nostro cuore di italiani, al di sopra di tutte le distinzioni di parte; ai monumenti eretti alla memoria loro si pieghino le vostre diverse bandiere. profonda per gli operai della patria…………….

CONTINUA

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