Gravi fatti di sangue in Val Ceno. Correva l’anno 1927. 2^ Parte

  GAZZETTA DI PARMA 8-9-10 LUGLIO 1927

                                  LA DRAMMATICA VICENDA DEL “PAZZO DI VARSI”

SECONDA PARTE)

Il quotidiano Gazzetta di Parma continuò il giorno 9 luglio 1927 ad occuparsi delle tragiche vicende legate a Giacomo Giordani da Contile e, per alcuni giorni, il cronista (L.F.) seguì i sanguinosi avvenimento che si svolsero tra i comuni di Varsi e Bardi mentre la popolazione era sempre più allarmata e spaventata.

GAZZETTA DI PARMA 9 LUGLIO 1927

La caccia al pazzo di Varsi continua senza soste”

La frazione di Contile teatro di una battaglia fra carabinieri e il vecchio folle.”

LA CRONACA:

Il pazzo di Varsi non è ancora stato catturato. E se ne parla a Varsi, fra le case allacciate al fianco di un verde monte, con un certo senso di sbigottimento. Le gesta del pazzo hanno turbato la tranquilla e uguale vita del paese appenninico…………………………..Potrebbe essere nei monti lontani che appena si delineano all’orizzonte perlaceo, come potrebbe essere a pochi chilometri dal paese, per tenere d’occhio Varsi e Contile ad un tempo. C’era una persona sola in paese con la quale lui parlava: il procaccia………..Verrebbe voglia di pensare d’avere una spiegazione a questa inusitata gentilezza del vecchio misantropo e pazzoide. Egli riceveva ogni mese dall’America, dove a Boston ha la sua famiglia, mille lire. Forse che il procaccia fosse così puntuale a recapitargli il vaglia da cattivarsi le sue simpatie?………………………………….Giacomo Giordani, con 57 anni sulle spalle, alto, robusto, la pelle bronzea, lo sguardo tagliente, viveva lassù nella sua casetta ad un piano, cinta da una folta siepe, e isolata da tutte……………………..Tornava dall’America dunque. Vi era andato nell’ottobre del 1909, con la moglie, e non si sa quanti figli………………………………

Pare che in America, non si sa in che frangente, il Giordani si fosse macchiato di un omicidio. La vittima: un “policeman”. Così le voci che corrono. Lo si sarebbe poi internato in un manicomio riscontrandogli segni di forte alterazione mentale. Rilasciato dal manicomio, i parenti lo avrebbero imbarcato per il suo paese………………………………………………………………………………………

I montanari indignati per il ferimento dei carabinieri, erano andati alla ricerca di latte di petrolio. Tornati su con il combustibile, lo spargevano sul fienile del Giordani e vi davano fuoco. Lo spettacolo era fantastico. Alte fiamme attorniavano la casa, il vecchio sparava dalle finestre; i carabinieri rispondevano da dietro le siepi……………………………………………Ad un certo punto quando ormai cominciavano a crollare le travi del tetto, il vecchio balzò da una finestra del primo piano e di corsa prese per una strada che si inoltrava nei boschi. Il brigadiere Caimano lo aveva scorto. Girando dietro la casa con un animoso giovane del luogo, Cenni Giovanni e il parroco don Eugenio Moruzzi, si diresse di corsa verso la strada che aveva preso il Giordani con la intenzione di affrontarlo. ………….Il pazzo sempre correndo verso il folto del bosco, si voltava a sparare ai suoi inseguitori. Poi, quando meno costoro se lo aspettavano, saltò in un piccolo burrone e scomparve. Da allora non lo si è più visto……………………………………………….Sono giunti rinforzi ai carabinieri del luogo: militi da Salsomaggiore e da Pellegrino. Nello scambio di fucilate fra i carabinieri e il pazzo sono rimasti feriti anche due contadini di Contile, Castagnoli Giovanni e Sanviti. Si sa che è molto pratico dei monti vicini essendo nato in una frazione di essi: Viezzola…………….come si pensa che si sia diretto a Ruparti di Bardi dove ha dei parenti…………….A Contile dicono che al tramonto pochi montanari siano fuori di casa. Questa notte un’altra pattuglia dei carabinieri, sotto la guida di una carabiniere di Contile, in licenza certo Pellegrini Giovanni, si è inoltrata nei boschi. Con le fiaccole accese. Punti rossi che vanno nella notte. (L.F.)

FINE SECONDA PARTE

(Nella terza ed ultima parte il tragico finale a Bardi tra inseguimenti e sparatorie in stile “Vecchio Far West”). BY GIUSEPPE BEPPE CONTI

2 Replies to “Gravi fatti di sangue in Val Ceno. Correva l’anno 1927. 2^ Parte”

  1. Raffaele Mecatti says: 4 Ottobre 2019 alle ore 16:12

    Mi sembra di attendere il prossimo numero di Tex Willer per conoscere il finale, sono della zona, papà e mamma di Carpadasco e nemmeno mio padre che era del 1906 e amava raccontare, non ne parlò mai.Complimenti a Beppe Conti!

    1. wp_10879434 says: 4 Ottobre 2019 alle ore 18:00

      UN GRAZIE DI CUORE.

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